Un articolo di Rosa Tiziana Bruno curatrice del volume che offre una panoramica dei piccoli-grandi passi compiuti dai docenti italiani, nel difficile cammino verso una scuola felice, grazie all’introduzione della lettura come pratica ricorrente. Pubblicato da Erickson e patrocinato da Icwa, verrà presentato ufficialmente alla Bcbf 2023 mercoledì 8 marzo, alle 14, in sala Bolero.
Leggere storie in classe può rendere più efficace l’insegnamento? Può favorire lo sviluppo emotivo e cognitivo di bambini e ragazzi? Cosa significa davvero ‘educare alla lettura’ e come avviene questa educazione nella scuola italiana? Sono domande importanti, per ciascuno di noi, perché la scuola ci riguarda tutti.
L’arte del racconto, confluita nella letteratura, è forse il più antico strumento per lo stimolo del progresso umano. E la funzione formativa della lettura si evince dai risultati che genera quando viene praticata costantemente.
Per queste ragioni ho creduto opportuno avviare una ricerca sullo stato dell’educazione alla lettura in Italia, con il patrocinio di ICWA. È nato così il saggio Fare scuola con le storie che offre una panoramica dei piccoli-grandi passi compiuti dai docenti italiani, nel difficile cammino verso una scuola felice, grazie all’introduzione della lettura come pratica ricorrente. Si tratta di un’indagine capillare sull’educazione alla lettura, mai svolta prima. I dati ISTAT che abbiamo a disposizione ci raccontano numeri, ma quel che accade davvero nella scuola nessuno si era mai preso l’impegno di verificarlo, regione per regione.
Le 120 esperienze raccolte nel saggio costituiscono dunque una fotografia dell’impegno di docenti, dirigenti e genitori all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, ma anche uno strumento di riflessione sulle enormi potenzialità didattiche della letteratura giovanile.
E il lavoro silenzioso, efficace e onesto, che migliaia di insegnanti svolgono, spesso gratuitamente, rinunciando a una fetta di tempo libero, non è cosa da poco. È, anzi, il segnale che non tutto è perduto e che, sotto la coltre polverosa della burocrazia, esiste un cuore pulsante che permette al sapere di circolare, ancora, nonostante tutto. Un battito che non si arresta, nemmeno quando ci si aspetterebbe una resa, nelle condizioni difficili in cui i docenti si trovano a lavorare.
Dunque eccolo, questo libro colmo di racconti in cui i docenti italiani, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ci aprono le porte delle scuole per mostrarci come educano alla lettura, con risultati straordinari che elevano la qualità della didattica.
Questi docenti creano percorsi attingendo alla propria competenza e inventiva, si mettono in discussione, si impegnano, si stancano e si divertono.
Leggendo i loro racconti si impara tanto e dentro le loro parole ritroviamo pezzi di noi, scoprendo quanta silenziosa bellezza esiste nella scuola italiana.
Nel saggio Fare scuola con le storie si trovano centinaia di spunti e idee utili ad arricchire il lavoro di insegnanti, educatori, pedagogisti e genitori.
A questo si aggiunge, nel primo capitolo, una considerazione sul ruolo dello scrittore nel mondo educativo e sulle potenzialità della lettura come strumento per combattere la dispersione scolastica. Negli ultimi capitoli, invece, compaiono i preziosi interventi di studiosi del mondo accademico come Federico Batini e Tiziana Mascia e delle ricercatrici INDIRE Pamela Giorgi e Raimonda Morani.
La prefazione, puntuale e illuminante, è del professor Juri Meda dell’Università di Macerata. L’introduzione è a cura dalla presidente ICWA Fulvia Degl’Innocenti.
Infine, un apposito capitolo è dedicato a una proposta: che l’educazione alla lettura diventi finalmente una buona abitudine a scuola, nel più piccolo dei paesini come nelle metropoli. Non come attività soggetta a valutazione, ma come un momento fisso della giornata o della settimana scolastica, anche in collaborazione con le famiglie. La speranza è che la proposta venga presa in considerazione da chi gestisce la scuola a livello nazionale. Noi scrittori, insieme a moltissimi insegnanti, ce la stiamo mettendo tutta.
Rosa Tiziana Bruno